Il palcoscenico della vita
- Teresa Placa
- 27 feb 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Federico era un attore. Aveva lasciato casa a vent'anni ,per studiare in una prestigiosa scuola di recitazione,ed oggi, dopo anni di studi,calcava palcoscenici importanti a fianco di grandi attori affermati . Sapeva bene come muoversi su un palco, e tra copioni e mimica tra applausi e risate o lacrime di commozione,aveva il suo pane quotidiano , la sua gratificazione . Eppure c'era un altro palcoscenico dove Federico non sapeva come muoversi . La sua vita privata , quella riservata a poche persone,ad un pubblico ristretto, dove di applausi ne vedeva ben pochi . Era single e non era molto bravo con le ragazze . Goffo e paradossalmente timido , avrebbe voluto un copione anche per le sue giornate, per sapere cosa dire e come muoversi in ogni situazione. Dopotutto far l' attore era rassicurante , aveva una trama , sapeva già cosa avrebbe detto "il personaggio " cosa gli avrebbe riservato il destino . Sarebbe stato bello essere come quei personaggi . Alla fine di una giornata storta,andando a dormire, lo desidero' talmente tanto, che accadde qualcosa. Federico stava per strada e vide una ragazza che conosceva . Senti' una voce dirgli " :salutare la ragazza sorridendo , lei si avvicinerà e parlerete del tempo , chiedile di prendere un caffè passandoti una mano tra i capelli , " Non capiva da dove venisse quella voce ma fece tutto alla lettera . La cosa continuo' così ancora e ancora per giorni e settimane . E le cose andavano bene . Poi la voce disse : Oggi le chiederai di sposarti ma lei rifiuterà perché ama un altro, dovrai avere un aria sofferente , non piangerai,ma tenterai di convincerla in modo patetico, poi ti alzerai e andrai via " Non voleva quella trama Federico, non voleva che andasse in quel modo ... Si ribellò' alla voce, ma nulla, non rispondeva . Ando' all'appuntamento e cerco' di dire altro,di fare altro, ma la sua bocca era come pilotata,i suoi gesti programmati,non riusciva a contrastare le sue parole con i suoi veri pensieri , era come un burattino . Ad un certo punto, iniziò' ad urlare, ad urlare forte, e confuso e sudato si risvegliò' nel suo letto in preda al panico . Si alzò' ,bevve un bicchier d'acqua e ringrazio' il cielo che fosse solo un incubo ! Capi' che la vita è l'unico enorme palcoscenico dove non può esserci copione , dove l'unica trama da seguire è la spontaneità, e che dopotutto è un bene non sapere ogni battuta ed ogni finale . Da quel giorno, alla fine di uno spettacolo, prende se stesso e la sua spontaneità, compresa di timidezza e goffaggine, e la porta in giro, fiero di essere se stesso, fiero di essere libero, nel grande palcoscenico della vita . Teresa Placa 57 di365. 2017
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