Il dono di Greta
- Teresa Placa
- 11 feb 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Erano le tre di notte , quando le luci si spensero . La città dormiva , e soltanto l'abbaiare di un cane faceva eco nel silenzio delle stelle. Ma seduto su una panchina, stava un uomo con la chitarra , aveva qualche spiccio dentro un cappello e milioni di melodie nella testa . Comincio' ad accarezzare le corde della sua chitarra che vibrando rispose a quella carezza . Improvvisamente venne ispirato e iniziò a suonare . Era una melodia dolce e delicata , ma anche un po' malinconica . D'un tratto una luce si accese e una finestra si aprì . L'uomo fece per andarsene , abituato ad essere cacciato o a ricevere secchiate d'acqua e minacce . Ma con suo stupore senti una voce . " Ti prego non andartene , suona ancora ." Nel buio cerco' di vedere chi fosse quell'ombra dietro la finestra ,ma nulla , torno' a sedere e riprese la sua melodia . Alla fine la luce si spense e quella voce lo ringrazio' , pregandolo di tornare ogni sera . Cesare ,così si chiamava quell'uomo, torno' la sera successiva e quella dopo e l'altra ancora, suonando indisturbato sotto il cielo stellato, sotto la pioggia , non smise mai , ma una sera come tante altre , non appena la luce della finestra si accese, la voce lo salutò, e lui parlo': "Ti prego, non ti ho mai chiesto nulla ma vorrei vederti, vorrei sapere per chi suono ogni sera , scendi , potrò suonare vicino a te e farti ascoltare meglio la mia musica " La voce imbarazzata e dispiaciuta disse : " Mi dispiace , ma non posso , però ti prometto che alla fine avrai una lauta ricompensa, davvero, te lo prometto , e comunque una cosa posso dirtela , mi chiamo Greta." Cesare non voleva insistere, così ringrazio' comunque la sua ascoltatrice e torno' sulla sua panchina a suonare per lei . Una sera Cesare torno' sulla sua panchina, erano ormai passati quattro mesi dalla prima volta che aveva iniziato a suonare , qualcuno lo conosceva , la gente del palazzo non lo aveva mai cacciato , la sua musica era ormai la colonna sonora notturna di quella strada . Era presto e sperava di vedere Greta , si chiedeva perché non uscisse mai , perché non voleva incontrarlo . Mentre stava sistemando le corde della sua chitarra, una donna gli si accostò' . "Piacere , tu devi essere Cesare ." L'uomo rispose confermando . " Sono Monica , la mamma di Greta , voglio ringraZiarti per quello che fai per mia figlia , lei è una ragazza Con sindrome di Down,ha studiato musica per tanto tempo,e aveva messo su una piccola scuola per ragazzi affetti dalla sua stessa sindrome , ma da qualche tempo ha perso la vista e l'uso degli arti superiori ed inferiori ." Cesare guardava quella donna incredulo e addolorato , il suo cuore piangeva ,non poteva credere che la sua ascoltatrice Greta,soffrisse così . Monica invito' Cesare a salire per conoscere finalmente Greta. Lui fu molto felice . Arrivato in casa trovo' non solo Greta ma 19 ragazzi ognuno con una chitarra . Greta aiutata da Monica si avvicinò' a Cesare e senza dire nulla lo abbraccio'. " Grazie Cesare , per la tua musica , per esser stato costante ed avermi tenuto compagnia ogni sera,e grazie perché malgrado hai saputo di come sono, sei comunque venuto qui a conoscermi, voglio che sia tu a prendere il mio posto e a insegnare a loro, come suonare , ti cedo il mio lavoro, la mia passione ". Cesare mise una mano sulla spalla della sua dolce amica ,commosso e con la voce strozzata dall' emozione rispose: " Greta , non potevo non incontrarti, tu sei speciale,hai molto di più tu ,che io che posso muovere le mani o vedere , hai un cuore grande , e sono stato lieto di suonare per te , posso garantirti che hai dato più tu a me di quanto io possa averti dato , dopotutto io suonavo già per strada , ma tu hai dato un senso alla mia musica , alla mia vita , neanche tutti gli spicci del mondo che potevano riempire il mio cappello, possono valere quanto l'averti conosciuta ." Greta sorrise e poi disse : " Quindi accetti?".
Sono passati due anni. Cesare ha una scuola di musica tutta sua , la targa che sta sulla porta dice che la scuola ha il nome di "Greta Mandelli " una donna di 23 anni con sindrome di Down ,che aveva voluto fortemente quella scuola. Greta non c'è più , ma Monica la vede nei visi felici di quei ragazzi che suonano . Cesare pensa a lei ogni giorno , conoscerla è stata la ricompensa più bella che potesse ricevere .
Teresa Placa
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